Norme redazionali

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I – CONSIGLI DI DATTILOGRAFIA // SAISIE
Caratteri ambigui
Non si confondano:
— la cifra 0 (zero) con la lettera O maiuscola;
— la lettera l (elle) minuscola e la lettera I (i) maiuscola con la cifra 1 (uno>), che alcune stampanti riproducono allo stesso modo;
— il trattino breve o trait-d’union (), il tratto medio o tiret (–) e il tratto lungo (—), quest’ultimo da non usarsi in nessun caso. Se il computer o la tastiera di cui ci si serve non permette di riprodurre il tratto medio o tiret. , indicarlo con un doppio trattino breve ().

Spazî bianchi tra parole e segni d’interpunzione

Separare ogni parola dall’altra con un solo spazio.

Non inserire nessuno spazio:

– tra un segno di punteggiatura e la parola che lo precede;
– tra l’apertura di una parentesi e la parola che segue; tra la chiusura di parentesi e la parola che precede;
– tra l’apertura di virgolette e la parola che segue; tra la chiusura di virgolette e la parola che precede;
– dopo il punto fermo alla fine di un paragrafo;
– tra le due iniziali puntate di un doppio nome “di battesimo” (es.: L.B. Alberti);
— tra due lettere puntate nelle abbreviazioni (ess.: n.s. = nuova serie; a.C. = avanti Cristo) e nelle sigle (ess.: U.T.E.T.; M.I.T.);
— tra il numero delle carte o dei fogli di codici o edizioni antiche e la precisazione (abbreviata) recto o verso (ess.: c. 45r; ff. 4v-8r).

Inserire uno spazio ed uno solo:

— dopo ogni segno di punteggiatura, escluso il caso succitato del punto fermo in fine di paragrafo;
— tra l’apertura di una parentesi e la parola precedente; tra la chiusura di una parentesi e la parola successiva;
— tra l’apertura di virgolette e la parola che precede, tranne nel caso in cui preceda un apostrofo; tra la chiusura di virgolette e la parola che segue;
— tra il tratto medio e il carattere precedente; tra il tratto medio e il carattere seguente.

Segni di interpunzione

Usare i due punti (seguiti da iniziale maiuscola) per introdurre, di seguito al titolo, un sottotitolo di volume o articolo (es.: Daniel Arasse, Alberti et le plaisir de la peinture: Propositions de recherche)

Spazî fissi

Vanno di norma mantenuti sulla stessa riga, e pertanto legati da uno spazio fisso (che negli esempî seguenti è indicato con la barra /):
— i nomi di battesimo abbreviati e i relativi cognomi (es.: L.B./Alberti);
— i titoli accademici o onorifici e il nome cui si riferiscono (es.: dott./Anicio Bonucci);
— le cifre e i nomi che ad esse si riferiscono (ess.: cm/44; 30/anni);
— il tratto medio di apertura di un inciso e la parola seguente; quello di chiusura e la parola precedente.

Virgolette

Usare le virgolette a sergente («») per la citazione di un brano breve ovvero di una o piú parole, nonché per il titolo di una rivista o di un capitolo di volume (le citazioni piú estese andranno in corpo minore, senza virgolette); si veda anche infra: CITAZIONI BIBLIOGRAFICHE.
Usare le doppie virgolette in alto () per una citazione ricorrente all’interno d’altra citazione, nonché per le parole o espressioni usate (eccezionalmente) in senso ironico o insolito.
Usare le virgolette semplici in alto () solo per indicare il significato o la definizione di una parola o di un’espressione.

Maiuscoletto

Vanno in maiuscoletto nomi e cognomi degli autori citati in nota, salvo nel caso dei titoli (in particolare latini) di cui siano parte integrante.

Ess.: Daniel ArasseAlberti et le plaisir de la peintureLeonis Baptistæ Alberti Opera inedita

Corsivo

Usare il corsivo (italic; italique) solo nei casi seguenti::
— per indicare il titolo di un volume, di un articolo o dello scritto di un autore;
— nel caso in cui si usino singole parole o espressioni di altre lingue, ad eccezione di quelle ormai entrate nell’uso comune;
— nelle citazioni brevi fornite fra parentesi, a séguito di un’affermazione o della traduzione di un termine o di un’espressione. Ess.:
Per Quintiliano (Inst. or., II xiii 12), egli «ne velò il capo e lasciò che ciascuno lo valutasse nella sua mente» (velavit eius caput et suo cuique animo dedit æstimandum); Trattasi di tecniche di «biasimo indiretto» (παράψογος) e di «lode indiretta» (παρέπαινος)

Iniziali maiuscole

Iniziano con una lettera maiuscola:
— la prima parola di una frase o del titolo completo di un’opera letteraria o artistica, e ciò anche nel caso in cui si tratti di un articolo (ess.: I promessi sposi; ma le Intercœnales). Quando si tratti di titoli di opere, a eccezione dei casi in cui compaiano nomi proprî, solo la prima parola avrà l’iniziale maiuscola (ess.: De re ædificatoria; De pictura; Descriptio urbis Romæ);
— i nomi di persona, i cognomi, i patronimici e i soprannomi (l’articolo che eventualmente precede il soprannome inizia con la minuscola) (ess.: Agnolo Ambrogini, detto il Poliziano; Leonardo da Vinci; Lorenzo il Magnifico);
— i nomi di periodi, epoche, ere, eventi di grande importanza (ess.: il Quattrocento; il Rinascimento; gli anni Venti; la Rivoluzione francese)
— i nomi geografici e dei corpi celesti, i nomi di vie e monumenti, i toponimi (ess.: la Terra ruota intorno al Sole; la via Appia; la Scala; le Alpi; la Francia)
— i nomi comuni usati in senso assoluto, o per designare dipartimenti della pubblica amministrazione (ess.: lo Stato; la Chiesa, ma la chiesa di S. Giacomo; il Comune di Milano; il Tesoro)

Iniziali minuscole

Iniziano con la lettera minuscola:
— i nomi dei giorni e dei mesi (es.: martedí 26 gennaio)
— le qualifiche relative a cariche sociali, politiche e religiose, i titoli nobiliari e accademici, i gradi militari (ess.: il presidente della Camera; il ministro dei Trasporti; il vescovo di Tours; il generale Rossi; monsieur Leblanc; il re di Spagna, il dottor Carli)

Dittonghi

— I dittonghi latini o francesi ae, oe vanno riprodotti come æ, œ (ess.: De re ædificatoria; les mœurs)

Accenti

Nei testi redatti in italiano, distinguere sempre accento grave (`), acuto (´) e circonflesso (^); non indicare mai l’accento con il segno dell’apostrofo, neppure quando cada su lettera maiuscola (es.: «È strano…»; evitare: «E’ strano…»). Si consiglia di usare l’accento circonflesso anche per indicare la contrazione della vocale finale nel plurale di studio, principio, etc. (studî, principî)

Nei testi redatti in francese, segnare l’accento anche su lettera in maiuscolo o maiuscoletto (ess.: Société; René Descartes)

Inizio di paragrafo

— Il rientro corrispondente all’inizio di ogni paragrafo va marcato sempre ed esclusivamente inserendo una tabulazione.

Rinvii in nota

Inserire nel testo i numeri in esponente (e senza parentesi), sempre dopo l’eventuale segno di interpunzione ma prima della chiusura della eventuale parentesi ovvero del trattino medio o tiret. Es.: L’affare – come scrisse Tizio,4 ed ebbe a ribadire lo stesso Caio5 –, non poteva certo considerarsi concluso.

Note

Inserire le note sempre a piè di pagina, numerandole progressivamente dall’inizio alla fine del testo.

Sigle

Nelle sigle, segnare sempre i punti fermi dopo le maiuscole (ess.: M.I.T. e non MIT; U.T.E.T. e non UTET).

II – CITAZIONI BIBLIOGRAFICHE

Osservazioni generali

Distinguere tra cfr. e si veda (si vedano).
— Usare cfr. quando si riproduce il (o si rinvia al) testo originale dopo averne riportata una traduzione, una parafrasi o un riassunto, nonché quando si rinvia a uno studio o a un’opera di cui si è riportata in sintesi, riassumendola, un’affermazione o un’idea.
— Usare si veda (si vedano) nel caso di rinvii piú generici (bibliografici o simili).
Evitare entrambe le formule nel caso in cui si riportino, in nota, solo i riferimenti bibliografici di una citazione che si è fornita nel testo.

Indicare sempre e comunque – ricavando i dati dal frontespizio (per un’antica ed. dal colophon) ovvero, in caso di silenzio dello stesso –, nell’ordine seguente:
              città di edizione, casa editrice o tipografia, anno di edizione (in numero indo-arabo o romano, come compare nel frontespizio)

I dati vanno citati nella lingua dell’edizione ed eventualmente integrati con l’indicazione del numero dell’edizione in esponente.
CITARE SEMPRE CON FEDELTÀ SCRUPOLOSA TUTTI I DATI DEL FRONTESPIZIO (eventuali errori compresi)

Evitare in ogni caso di riassumere le indicazioni del frontespizio riguardanti il curatore o il traduttore con espressioni generiche quali ed., ed. by, etc.
Eventuali abbreviazioni nel riporto delle indicazioni del frontespizio (suggerite o imposte dall’eccezionale lunghezza del titolo) vanno segnalate con […].

Distinguere sempre tra tomo (t.), volume (vol.), parte (pt.), etc.

Citare sempre in extenso il numero delle pagine cui ci si riferisce (es.: pp. 421-428. Evitare: pp. 421-28, pp. 421-8).

Nel caso di studî critici, riferirsi sempre all’edizione originale.
Per le fonti in genere, e in particolare per gli scritti dell’Alberti rinviare all’edizione (critica, quando esista) di riferimento.
In tutti i casi, far seguire l’indicazione dell’eventuale edizione anastatica fra parentesi quadre e, se lo si desidera, l’indicazione aperta da trattino medio, completa di tutti i riferimenti bibliografici, di un’eventuale traduzione edita nella lingua in cui si scrive.

Ess.:
Girolamo Mancini, Vita di Leon Battista Alberti, Firenze, Carnesecchi, 19112 [= Roma, Bardi, 1967 e 1971]
Leon Battista Alberti, De commodis litterarum atque incommodis, A cura di Laura Goggi Carotti, Firenze, Olschki, MCMLXXVI
Michael Baxandall, Giotto and the orators: Humanist observers of painting in Italy and the discovery of pictorial composition: 1350-1450, London, Oxford University Press, 1971, pp. 138 s. – tr. fr. di Maurice Brock: Les humanistes à la découverte de la composition en peinture: 1340-1450, Paris, Seuil, 1989, pp. 179-187.

Prima occorrenza o citazione di un’opera

citare sempre in extenso i nomi dell’autore (o degli autori), del curatore (dei curatori), del traduttore (dei traduttori); qualora del nome di battesimo dell’autore o del curatore compaia, nel volume o nell’articolo citato, solo l’iniziale, completarlo (ove possibile) inserendo l’integrazione tra parentesi quadre (solo per il primo; di un eventuale secondo nome di battesimo va in ogni caso indicata solo l’iniziale puntata).
Nome e cognome degli autori (ma non dei curatori o dei traduttori, etc.) vanno in maiuscoletto.
citare sempre in extenso (e in corsivo) titoli ed eventuali sottotitoli, fondandosi sul frontespizio.
Servirsi dei due punti (seguiti da maiuscola) per separare il titolo dal sottotitolo.
Ess.:
— Leon Battista AlbertiOpere volgari, a cura di Cecil Grayson, vol. II: Rime e trattati morali, Bari, Laterza, 1966
F[rancesco] C. Pellegrini, Agnolo Pandolfini e il Governo della famiglia: Notizie e considerazioni, in «Giornale storico della Letteratura italiana», vol. VIII, 1886, pp. 1-52

Occorrenze o citazioni successive alla prima

indicare l’iniziale (o le iniziali, se doppio) del nome “di battesimo”, seguite dal cognome dell’autore; il tutto in maiuscoletto. Se il nome dell’autore in questione ricorre immediatamente prima (in occasione di altro riferimento bibliografico), indicare solo Id. (se uomo) o Ead. (se donna).
citare comunque il titolo (in corsivo), eventualmente in forma abbreviata e, in tal caso, segnalare l’abbreviazione con i tre punti di sospensione
il riferimento bibliografico sarà chiuso dall’abbreviazione cit. (ma ed. cit., se trattasi di edizione stricto sensu; e tr. cit., se trattasi di traduzione), seguita dalle indicazioni eventualmente necessarie (vol., parte, pp.).

Evitare indicazioni generiche del tipo di op. cit.

Nel caso in cui si intenda rinviare a opera citata immediatamente prima, limitarsi all’indicazione, in corsivo, Ibid. or ibid., secondo i casi, seguita dalle indicazioni eventualmente necessarie (vol., parte, pp.). Evitare indicazioni del tipo di ivi.

Ess.:
L.B. Alberti, Opere volgari, A c. di C. Grayson, ed. cit., vol. II, cit., p. 100
Ibid., p. 115
F.C. Pellegrini, Agnolo Pandolfini e il Governo della famiglia, cit., pp. 12-22; ID., Rev. of Leonis Baptistæ Alberti Opera inedita…, cit., p. 49

Scritti di autori o curatori varî

Se il numero degli autori (o curatori) è limitato a 2 o 3, indicare nome e cognome di ciascuno di essi (per gli autori: in maiuscoletto), se necessario separando l’uno dall’altro con un trattino breve (compreso fra spazî bianchi)
Se il numero degli autori (o curatori) è di 4 o più, indicare soltanto nome e cognome del primo di essi (per gli autori: in maiuscoletto), seguiti dalla precisazione followed by the words et alii (in italics).
Evitare l’assurda (bibliograficamente) dicitura AA.VV.

Ess.:
Riccardo Fubini – Anna Menci Gallorini, L’autobiografia  di Leon Battista Alberti: Studio e edizione, in «Rinascimento», s. II, XII, 1972 [sed 1974], pp. 21-78
The languages of literature in Renaissance Italy, Edited by Peter Hainsworth et alii, Oxford, Clarendon, 1988

Recensioni

Indicare sempre il totale delle pagine del volume recensito, distinguendo, se la distinzione compare nel volume medesimo, la numerazione in cifre romane e indo-arabe; precisare altresí il numero delle eventuali illustrazioni o tavole fuori testo (ess.: pp. 300; pp. xlii-243; pp. xlii-180, tavv. xi f.t.)

III – PREPARAZIONE DEL TESTO IN VISTA DELLA CONFEZIONE DELL’INDEX NOMINVM

La confezione dell’Index nominum di «Albertiana», sin lí interamente manuale, è diventata col volume IV (2001) semiautomatica. Questa nuova modalità garantisce una precisione senz’altro maggiore ma, al tempo stesso, impone una specifica preparazione tanto del testo quanto delle note di Saggi & studî, Edizioni critiche e traduzioni, Documenti & Note, Recensioni, etc. — di tutti, insomma, i contributi inviati alla rivista (eccezion fatta per i Riassunti, ma comprese le Didascalie di figure e tavole illustrative).

Ogni autore è dunque invitato ad adeguare personalmente il proprio testo non appena quest’ultimo sia stato approvato per la stampa dal Comitato di Direzione e di Lettura della rivista.

Compito dunque degli autori è quello di inserire, subito prima e subito dopo di ogni singolo nome e/o cognome da registrare nell’indice (i.e., di ogni nome di persona citato che non sia meramente leggendario o mitico, e che non sia citato soltanto in quanto nome di un personaggio di racconto, romanzo, dialogo, commedia, etc.), i seguenti tre caratteri speciali (facilmente reperibili in ogni tastiera di computer, e fungenti da codici ad hoc per il successivo trattamento informatico): ® # © il cui ordine e la cui modalità, sotto ogni riguardo tassativi, sono i seguenti:

®Nome#Cognome©

Ess.:    ®Francesco#Petrarca©
®Leon Battista#Alberti©
®Guillaume#Budé©
®Cecil#Grayson©
®Paul Oskar#Kristeller©

Qualora il nome “di battesimo”, ovvero il cognome, sia sottinteso, si procederà allo stesso modo, inserendo l’uno di séguito all’altro i due caratteri speciali tra i quali avrebbe potuto essere compreso il termine sottinteso.

Ess.:   L’®#Alberti© ;  ®Battista#© ;  ®Leon Battista#© ; ®Baptista#Alberti©

«[…] per l’®#Alberti©, il problema si riduceva dunque al disegno […]»

Nota bene:

Evitare di inserire (o di lasciare) spazî bianchi (ovvero spazî fissi) tra un nome “di battesimo”, o tra un cognome, e i caratteri speciali o codici di indicizzazione che lo precedono o lo seguono..

Casi particolari:

 Nomi di re, papi, príncipi, imperatori…: Vanno trattati come cognomi (con nome “di battesimo” sottinteso).

Ess.:   ®#François Ier©;  ®#Iulius II©;  ®#Carlo V©; ®#Eugenio IV©

Nomi di autori, artisti, etc. senza cognome: Vanno anch’essi trattati come cognomi (con nome “di battesimo” sottinteso), avendo tuttavia cura di inserire nello spazio del cognome ogn’altra indicazione utile all’identificazione, purché effettivamente citata nel testo.

Ess.:   ®#Francesco d’Assisi©; ®#Leonardo da Vinci©;  ®#Martin de Tours©
®#John of Salisbury©; ®#Lucian of Samosata©; ®#Mathieu de Vendôme©

IV – ABBREVIAZIONI

Il ricorso alle abbreviazioni è obbligatorio nell’apparato di note. Attenersi alle forme sottoindicate (la lista non è esaustiva).
Di norma, il plurale si ottiene raddoppiando l’ultima consonante (ess.: artt. = articoli; pp. = pagine).

 

a c. di = a cura di [solo per citazioni di un’opera successive alla prima]
all. = allemand(e)
angl. = anglais(e)
art. = articolo // article
Bd. = Band
c. = carta [nei testi redatti in italiano]
ca. = circa (da posporre all’indicazione numerica)
cap. = capitolo
cf. = confer
cfr. = confronta
chap. = chapitre // chapter
cit. = cité // citato // citatus
cm = centimetro // centimètre // centimetre
cod. = codex // codice
col. = colonna // colonne // column
dir. = direction, directeur, dirigé // director, directed // direzione, direttore, diretto
dx. = destro (-a) // droit(e)
ed. = edizione // edition // editio vel editor
éd. = édition
Engl. = English
e.g. = exempli gratia
es. = esempio
etc. = etcetera, et cœtera
ex. = exemple(s) // example(s)
f. = foglio [nei testi redatti in italiano]
f. = following
f.t. = fuori testo
fasc. = fascicolo
fig. = figura // figure
fl. = floruit
fo, fos // fol, fols = folio, -os
fr. = français(e) // francese
Fr. = French
Ger. = German
h.t. = hors texte
ibid. = ibidem
Id. // Ead. // Iid. = idem, eadem, iidem (or eidem)
ill. = illustrazione // illustration
ingl. = inglese
it. = italiano (-a) // italien(ne) // italian
km = chilometro // kilomètre // kilometre
l. = ligne // line
m = metro // mètre // metre
mg. = margine // marge
misc. = miscellaneo (-a) // miscellaneous
ms. = manoscritto // manuscrit // manuscript
n. = nota // note
n.s. = nuova serie // nouvelle série // new series
no = numero // numéro // number
p. = pagina // page
pl. = planche // plate
r = recto
r. = riga
s. = seguente // suivant(e)
s.a. = sine anno
s.d. = senza data // sans date // sine die // sine data
s.l. = sine loco
s.T. = sine typographo
s.v. = sub voce
sec. = secolo
sx. = sinistro (-a)
t. = tomo // tome
tab. = tabella // table
tav. = tavola
ted. = tedesco (-a)
tr. = traduzione // traduction // translation
v = verso [di una carta o di un foglio]
v. = verso [di un componimento poetico] // vers // verse
vol. = volume
[…] = verba ab editore omissa

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